L’attuale Commissione parlamentare d’inchiesta sulle morti bianche, presieduta dal Senatore Oreste Tofani (Pdl), ha presentato di recente una relazione nella quale si mette in evidenza l’urgenza di attuare interamente le novità contenute nel Testo Unico per la sicurezza del lavoro, cioè il D.lgs 81/2008 e nel successivo decreto 106/2009, soprattutto promuovendo una fattiva collaborazione tra tutti gli attori in vario modo preposti ai controlli e alla diffusione della cultura della sicurezza.
Con l’avvio del nuovo anno la Commissione ha ricominciato le audizioni allo scopo di rendersi conto dei problemi ancora esistenti e di accogliere eventuali suggerimenti. Lo scorso 27 gennaio la Commissione ha ascoltato i vertici dell’Ipsema, l’Istituto di previdenza del settore marittimo: per l’occasione si sono presentati al Senato il Commissario straordinario Antonio Parlato e il direttore generale Palmira Petrocelli. L’audizione si è resa particolarmente necessaria dopo l’incidente mortale avvenuto lo scorso dicembre al porto di Genova e che aveva determinato lo sciopero dei lavoratori del settore.
Il Commissario dell’Ipsema per l’occasione ha voluto far presente alla Commissione l’esistenza nel settore di differenti problematiche. Primo tra tutti il problema legato alla sovrapposizione tra Ipsema e Inail in tutti quei casi, circa il 40%, in cui gli incidenti ai marittimi avvengano non durante la navigazione ma all’interno dei porti (ma, va notato, il restante 60% degli infortuni avviene in mare e particolarmente sulle navi da pesca).
Il problema è principalmente di tipo assicurativo, per la difficoltà ad individuare a quale dei due istituti spetti la competenza dell’indennizzo, ma non sono secondarie le difficoltà ad individuare le competenze per quanto riguarda formazione e prevenzione. Si tratta di sovrapposizione che causano – secondo Parlato – disfunzioni e conseguenti problemi per i lavoratori che abbiano subito un infortunio. Difficoltà, suggerisce l’Ipsema, che potrebbero essere superate rafforzando il ruolo dell’Istituto di previdenza mediante una revisione della legge n.84/94. Oltre a ciò il dirigente dell’Istituto di previdenza dei marittimi ha fatto notare che l’Italia non ha ancora ratificato la Convenzione sul lavoro marittimo dell’Ilo – Organizzazione internazionale del lavoro, firmata a Ginevra nel 2006 e che riguarda in maniera specifica la tutela dei lavoratori marittimi.
Tra gli altri argomenti affrontati di fronte alla commissione quello del fenomeno, definito molto preoccupante, delle ‘navi ombra’, di quelle imbarcazioni cioè battenti bandiera di Stati stranieri che non assicurano tutte le necessarie tutele ai lavoratori.