In Umbria si registra un alto numero di malattie sul lavoro ed in particolare una elevata incidenza di broncopneumopatie cronico ostruttive (Bpco).
Così la Direzione regionale INAIL dell’Umbria ed il Dipartimento di specialità medico-chirurgiche e sanità pubblica dell’Università degli studi di Perugia hanno sottoscritto un accordo di ricerca che durerà un biennio e che dovrebbe consentire di trovare un metodo semplice per individuare nei luoghi di lavoro la presenza di quelle particelle ultra fini (nanoparticelle) responsabili dell’insorgere della malattia, ma anche del cancro e disturbi cardiovascolari.
La ricerca si concentrerà in particolare sulle escavazioni e nelle attività di saldatura. Il principale e più immediato fruitore della metodica sarà il medico competente al fine di consentirgli di predisporre adeguati protocolli sanitari.
Da parte dell’Università perugina si è affermato che il progetto utilizzerà nuovi approcci biotossicologici per verificare gli effetti delle nano particelle sul DNA delle cellule umane.