Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato sul portale telematico una nuova area e nuovi opuscoli relativi alla qualità dell’aria indoor, inquadrando normativamente l’argomento e illustrando alcune interessanti riflessioni sul tema del miglioramento della qualità della vita, partendo dalla qualità dell’aria che respiriamo.
La nuova sezione del sito ha l’obiettivo di chiarire alcuni aspetti quotidiani di attualità, dimensionandoli adeguatamente all’interno del contesto sociale e fornendo indicazioni utili a dare le giuste proporzioni a problemi di attualità sociale (quali ad esempio il “fumo di tabacco ambientale” o il “Monossido di Carbonio”) senza creare allarmismi ma senza, contestualmente, sottovalutare il problema.
Con qualità dell’aria indoor viene intesa l’aria che respiriamo all’interno di un qualsiasi ambiente confinato sia pubblico che privato, parliamo quindi di abitazioni, uffici, scuole, ambienti destinati al largo consumo (centri commerciali), alla ricreazione (cinema, teatri, ristoranti, impianti sportivi), alle strutture comunitarie (ospedali, alberghi) nonché ai mezzi di trasporto. Non fanno parte di questi ambienti gli edifici di tipo industriale, poiché la qualità dell’aria interna in queste strutture, è soggetta a regolamenti specifici che disciplinano la specifica attività produttiva, da cui la qualità dell’aria è strettamente condizionata.
L’aria che respiriamo all’interno degli edifici può essere a immissione naturale (attraverso porte, finestre o spifferi) o a immissione forzata (impianti di ventilazione); in quest’ultimo caso l’impianto di distribuzione dell’aria può essere opportunamente filtrato e può essere utilizzato per controllare la temperatura dell’aria immessa (termoventilazione). L’ossigeno presente negli ambienti viene gradualmente consumato e sostituito da agenti potenzialmente inquinanti (Anidride Carbonica, fumo, composti organici) che tendono ad accumularsi peggiorando la qualità dell’aria in assenza di adeguata ventilazione. Gli stessi impianti di ventilazione forzata, se non oggetto di regolare e attenta manutenzione, possono essere causa di accumulo di sporcizie e agenti inquinanti nelle condutture e nei filtri, producendo ulteriori fonti di contaminazione dell’aria immessa negli ambienti.
Negli ultimi anni si è verificato un significativo aumento di iniziative rivolte a monitorare la qualità dell’aria indoor; se fino a qualche anno fa infatti era quasi esclusivamente la qualità dell’aria esterna a preoccupare cittadini ed autorità, ora anche il problema dell’aria interna sta diventando significativo.
La costruzione di edifici a ventilazione forzata, sempre più isolati strutturalmente dall’ambiente esterno per motivi di risparmio energetico e di assorbimento acustico, così come l’utilizzo sempre maggiore di attrezzature potenzialmente in grado di introdurre nell’aria agenti contaminanti come stampanti, fotocopiatrici e fax, ha contribuito a rendere gli edifici in cui viviamo delle strutture ermetiche, all’interno delle quali l’aria non adeguatamente ventilata e purificata, tende a saturarsi di agenti inquinanti.
A questo si aggiunga la considerazione che tendenzialmente le persone trascorrono molte ore della loro vita quotidiana in ambienti confinati e che quindi anche se la respirabilità dell’aria indoor nelle grandi città risulta essere comunque migliore rispetto a quella esterna, la durata e la frequenza dell’esposizione agli agenti inquinanti indoor è sicuramente un dato incidentale significativo.
Gli effetti principali che possono esserci sulla salute degli individui sono molteplici e dipendono in larga misura dalla natura dei contaminati a cui si è esposti, la maggior parte di questi ancora non del tutto conosciuti. Possono quindi verificarsi malattie a carico dell’apparato respiratorio, allergie, irritazioni oculari problemi alla cute ed alle mucose, è importante inoltre sottolineare che alcune categorie di soggetti particolarmente sensibili sono da considerarsi a maggiore rischio (bambini, anziani, soggetti immunodepressi).
La politica comunitaria e nazionale considera con attenzione sempre maggiore questo tipo di problema, adottando e imponendo misure rivolte a tutelare e monitorare la qualità dell’aria che respiriamo. Sono state predisposte, e sono in vigore, norme di riferimento relative alla costruzione degli edifici, alla scelta degli arredi e dei prodotti, alla predisposizione di adeguati sistemi di controllo e di manutenzione sugli impianti, così come campagne di screening della popolazione rivolte a monitorarne l’esposizione a specifici contaminati dell’aria.
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