Sicurezza sul lavoro: riviste le sanzioni


Il Consiglio dei Ministri darà oggi il primo via libera al provvedimento che modifica il Testo Unico della sicurezza sul lavoro (Dlgs 81/2008).

Messo a punto dal Ministro del lavoro, Maurizio Sacconi, il disegno di legge – il cui testo non è stato reso noto – interviene su molti punti del Testo Unico, tra cui il sistema sanzionatorio. In particolare, verrebbero eliminate le due ipotesi di arresto obbligatorio: la mancata o incompleta redazione, da parte delle azienda dove si svolgono attività pericolose, del documento di valutazione del rischio, e le reiterate infrazioni delle norme sull’orario di lavoro e sulla sicurezza; l’arresto obbligatorio verrebbe sostituito con l’alternatività tra arresto ed ammenda.

Rispondendo alla Camera ad una interrogazione posta dall’ex Ministro del lavoro, Cesare Damiano, Sacconi ha assicurato che l’impianto delle sanzioni “resta confermato e la misura delle sanzioni pecuniarie sarà certamente ben al di sopra dell’aggiornamento statistico rispetto alle sanzioni del Dlgs 626/1994, varato dal Governo Berlusconi di allora, che rimane un impianto fondamentale nella regolazione relativa alla salute e alla sicurezza nel lavoro”.

“Il Governo – ha dichiarato Sacconi – vuole tutelare nel modo migliore la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro e ritiene che, se vi è stato un limite nelle azioni sin qui condotte, è stato quello di un approccio quasi esclusivamente di tipo formalistico. Questo approccio è prevalso negli anni, non è riferito soltanto al tempo più recente del Governo che ha preceduto quello attuale, ma certamente è necessario avere un approccio di tipo sostanziale, come diceva Marco Biagi, un approccio per obiettivi, più che per sole regole”.

Nella scorsa legislatura – prosegue Sacconi – la maggioranza approvò, con forte critica dell’opposizione, il TU realizzato in modo frettoloso “e soprattutto contrapponendo radicalmente le parti sociali tra loro; sono state contrarie a quel testo tutte le organizzazioni dei datori di lavoro, dalla Lega delle cooperative, alla Confesercenti, alla Cna, alle organizzazioni dell’agricoltura, agli industriali”.

Il Governo – ha aggiunto il Ministro – ha sempre dichiarato di voler correggere quel testo per renderlo più efficace, attraverso il confronto con gli attori sociali e sulla base di un consenso più ampio rispetto a quello che ha accompagnato il primo TU. Per quanto riguarda i criteri adottati, Sacconi ha annunciato che si punterà “a irrobustire l’approccio per obiettivi, a partire dal favore nei confronti di tutte le forme di collaborazione paritetica tra le parti sociali, e a rafforzare il ruolo dell’Inail in un contesto di semplificazione delle disposizioni”.

 


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