Ancora un incidente grave per un operaio del settore edile, quello che nonostante i miglioramenti percentuali degli ultimi anni continua a far segnare il più alto tasso di infortuni in Italia (dati Eurostat 2009). Nel 2008 gli incidenti denunciati nel settore edile sono stati infatti più di 89.000 e ad essere coinvolti nel 22% dei casi sono stati lavoratori di nazionalità straniera.
In quest’ultima percentuale rientra purtroppo l’incidente avvenuto lo scorso 26 gennaio 2010 a Terni. L’incidente, accaduto a un operaio macedone di 45 anni, è avvenuto durante la realizzazione di uno scavo per la posa di condotte fognarie: l’uomo era nella fossa scavata quando, per motivi ancora da chiarire, il terreno ha ceduto coprendolo quasi interamente e provocandogli lesioni.
L’unica sua fortuna è stata quella di riuscire a rimanere con la testa fuori dal terreno, che gli era rovinato sopra, e dunque di respirare. Sono stati poi i vigili del fuoco a salvarlo.
L’incidente, avvenuto a distanza di un mese da quello mortale avvenuto alle acciaierie di Terni, ha suscitato molte reazioni da parte di istituzioni e politica. Duro l’intervento di Alfredo De Sio, capogruppo Pdl al consiglio provinciale di Terni: “Bisogna partire dal presupposto – ha detto – che questi fatti non dipendono solo dal caso, ma anche dall’agire collettivo e dal lavoro delle istituzioni. Serve quindi più formazione, vigilanza, cultura del rispetto delle leggi e di tutti quegli accorgimenti che incidono sulla sicurezza dei lavoratori”.
Ed effettivamente sembra proprio che in Umbria ci sia ancora da fare, perché si affermi una forte cultura della sicurezza sul lavoro. Nel 2008 (dati Inail) sono stati denunciati nella regione 17.088 incidenti sul lavoro (con netta prevalenza però per la provincia di Perugia), di questi oltre 2.000 nel settore delle costruzioni.
I casi mortali, sempre nel 2008, sono stati 15, di cui 3 (cioè 1/5) proprio nel settore edile. Sono numeri che, se pur non raggiungono quelli assai più alti di grandi regioni come la Lombardia, non sono comunque da sottovalutare e indicano che c’è ancora molta strada da fare in direzione di una corretta applicazione di tutte le norme del Testo Unico 81/2008 per la sicurezza nel lavoro, sul campo della formazione e in quello della prevenzione.
