CIV INAIL: tavolo allargato al governo per il problema amianto


Le malattie professionali legate all’esposizione all’asbesto in continuo e costante aumento, i problemi legati al reinserimento lavorativo (ove possibile) degli ex esposti, i disagi di natura fisica psicologica, logistica ed economica delle famiglie dei malati di amianto, le innumerevoli richieste di risarcimento e di rendite previdenziali presentate all’Inail sono soltanto alcuni dei tanti fattori che inseriscono l’amianto tra le piaghe sociali.

malattie professionaliI problemi che si producono a seguito del contatto o dell’esposizione diretta alla sostanza nociva o alle semplici polveri prodotte dalla lavorazione dell’amianto non si fermano a livello lavorativo ma incidono in modo evidente sulla società nel suo complesso, tanto che recenti stime parlano di un 15% di persone ammalatesi di patologie legate al’amianto (il mesotelioma in primis) per cause sconosciute.
Per queste ragioni, il CIV (Consiglio di Indirizzo e Vigilanza) Inail, in collaborazione con altri enti istituzionali quali: INPS, ISPEMA, INPDAP, Regione e parti sociali, hanno sollecitato l’intervento del governo, in persona del Ministro del Lavoro, Sacconi, perché predisponga un piano strategico mirato alla tutela dei lavoratori esposti.

L’Inail si è fatto portavoce di tale iniziativa per cercare di superare le lacune esistenti a livello legislativo, precisare i compiti e le responsabilità di tutti i soggetti interessati e raggiungere così il fine ultimo di redigere un Testo Unico in materia di amianto che consenta di definire le linee di tutela e garanzia per coloro che per motivi professionali sono stati esposti a rischio amianto.
La gravità sociale del fenomeno si accentua ancora di più dall’analisi degli studi scientifici compiuti sulle patologie derivanti.

Dai dati recenti è facile dedurre che il picco della diffusione delle malattie legate all’amianto si avrà tra  15 e  20 anni a venire; è chiaro quindi che fin da ora è necessario apprestare misure idonee a  monitorare la situazione e cercare di contenere il più possibile gli effetti patologici dei tumori e malattie correlate all’amianto.

Il Presidente Lotito, attraverso il CIV Inail, ha così sintetizzato il piano predisposto dall’ente in materia: “Contemporaneamente si può e si deve agire usando i mezzi già disponibili per realizzare un Registro nazionale degli ex esposti venuti a contatto con la sostanza nociva per motivi di lavoro….una mappa dei siti produttivi interessati dall’uso dell’amianto, un programma di sorveglianza sanitaria dei lavoratori ed una ricerca per la diagnosi precoce dei tumori polmonari correlati all’esposizione all’asbesto”.

 


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