Si può dire, senza paura di sbagliare, che la maggior parte delle donne che lavora fuori casa ha un doppio lavoro, perché tolti i panni dell’impiegata, del manager, dell’insegnante o di qualsiasi sia il proprio lavoro indossano ogni giorno quelli della casalinga, che accudisce alla casa e ai figli, spesso svolgendo anche lavori pesanti e che possono metter a rischio la sua incolumità.
E infatti gli incidenti domestici sono tantissimi. Allo stato attuale solo le donne che non svolgono un lavoro possono stipulare l’assicurazione per le casalinghe, che peraltro copre solo per incidenti gravissimi. Questo, nei fatti, si traduce in una mancanza di tutela dagli incidenti del lavoro domestico per coloro che hanno un’occupazione e in una tutela troppo ristretta per coloro che fanno solo le casalinghe e che frequentemente incorrono in incidenti anche dai lunghi decorsi, ma (per fortuna) non così gravi da meritare l’attuale indennizzo previsto dall’assicurazione per le casalinghe.
Su questo argomento è intervenuto il presidente dell’Inail Marco Fabio Sartori che ha detto: “Stiamo per presentare al Governo una proposta di revisione complessiva della legge per il lavoro domestico: bisogna allargare le tutele e dare la possibilità alle donne che lavorano fuori casa di iscriversi all’assicurazione casalinga. Se una donna ha un doppio lavoro deve avere anche una doppia tutela. Inoltre bisogna rendere effettivo l’obbligo dell’iscrizione Inail per le casalinghe. La nostra intenzione, oltre a quella di prevedere sanzioni, è anche quella di promuovere una campagna di adesione all’assicurazione”.
Alle dichiarazioni di Sartori ha subito risposto, mostrando grande disponibilità al dialogo, il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi che ha assicurato che la proposta verrà esaminata con la dovuta attenzione.
