ROMA - Esistono molte metodologie per valutare lo stress, ma solo di recente è stato necessario elaborare una metodica per valutare lo “stress lavoro correlato” previsto dal Testo Unico 81 del 2008 e dal decreto legislativo 106 del 2009. Attualmente esistono diverse linee guida, studiate da vari enti che si occupano di sicurezza, ma l’Anfos ha elaborato un test di valutazione da sottoporre all’interno delle organizzazioni lavorative, che tiene conto di diversi fattori.
Innanzitutto bisogna considerare se l’organizzazione lavorativa è pensata in modo efficace e funzionale, in maniera tale da ridurre al minimo le situazioni di stress. Inoltre, vanno valutati l’impatto delle nuove tecnologie e dei videoterminali, il sovraccarico informativo, il multitasking (uso simultaneo di apparecchiature tecnologiche), ed anche il tipo di mansione che svolge il lavoratore: coloro che lavorano nelle Pubbliche Amministrazioni sono esposti, ed esempio, allo stress del sovraccarico informativo (gestione eccessiva di dati digitali).
Successivamente, si può dunque procedere alla redazione di un Documento valutazione rischi, tenendo conto di altri parametri. Va considerato che la redazione di tale documento diventa obbligatorio dal 1° agosto 2010, come previsto dal Testo Unico 81 del 2008.
Anfos è in prima linea per la valutazione dello stress lavoro correlato, aggiornando continuamente le proprie conoscenze – anche grazie all’aiuto di psicologi e tecnici – per fornire adeguati aggiornamenti ai formatori e agli operatori di sicurezza sul lavoro.