La nuova manovra finanziaria varata dal Consiglio dei Ministri, in data 25 Maggio 2010, per scongiurare la crisi ha previsto tra l’altro la soppressone e o lo scioglimento degli enti pubblici e di ricerca, in primis l’ISPESL.
Lo scioglimento dell’Ispesl prevede il trasferimento delle professionalità impegnate nel delicato settore della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in un nuovo, ancora fantomatico, Polo della sicurezza facente capo all’Inail.
Tale provvedimento risulta affatto obsoleto, in quanto definisce il passaggio dalla tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro come diritto costituzionalmente garantito (art. 32 Cost.), aduna tutela basata su logiche imprenditoriali e di convenienza aziendale, sancendo un ritorno al passato quando la sicurezza dei lavoratori doveva essere gestita da un ente controllato dall’Inail, poi soppresso per la scarsa attenzione dimostrata sul tema.
A seguito di ciò, l’istituto d ricerca ha diramato un comunicato stampa in cui esprime lo sdegno per il provvedimento governativo, nelle righe si legge: “l’istituto non è un “ente inutile” ma indispensabile per la sicurezza e la salute dei lavoratori italiani. Con il provvedimento del governo si chiude l’unico Ente di ricerca del Paese.”
Fin dal 2000, l’Ispesl è soggetto a continue riduzioni di personale, mezzi e fondi, ma nonostante ciò ha continuato ad operare, autofinanziandosi per il 60% nella ricerca, nel settore della tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in silenzio con l’impegno e il sacrificio delle numerose professionalità che lo compongono portando avanti un lavoro di ricerca apprezzato e riconosciuto a livello nazionale ed internazionale, non solo in campo scientifico, ma anche da parte della classe datoriale e sindacale.
A conclusione del comunicato stampa si legge: “Riteniamo che … non solo l’Ispesl non sia un “ ente inutile”, ma che sia “utilissimo” per il nostro sistema produttivo che si finanza per gran parte da solo. A questo punto sarebbe utile sapere in quale logica e con quali procedure sia stata disposta la “soppressione” dell’Ispesl con lo “scioglimento” nell’Inail.”