Sei dipendente statale e più in generale delle pubbliche amministrazioni?
Armati di buona pazienza e lavora con la massima calma e serenità, perché da ora in poi non ti sarà più riconosciuta la possibilità di soffrire di stress lavoro correlato.
Questo è quanto stabilito dalla manovra economica appena varata dal Governo, che ha infatti abolito il riconoscimento di questo rischio per i lavoratori delle pubbliche amministrazioni.
In realtà nonostante lo stress lavoro-correlato non sia una malattia, ma un disagio fisico-psichico che se prolungato nel tempo provoca disturbi vari alla salute, è in continuo aumento il numero di lavoratori che soffrono di ansia, irritabilità, depressione: i sintomi tipici più diffusi legati al generale stato di malessere che subiscono all’interno dell’ambiente lavorativo.
Studi recenti parlano di 40 milioni di persone colpite da stress lavoro-correlato in tutta Europa, circa il 20% della popolazione lavorativa, con un costo sociale di oltre 20 miliardi e con il 50% delle giornate lavorative perse per le patologie legate al problema (Dati OSHA).
Evidentemente il Governo ha chiuso gli occhi di fronte alla situazione reale e con il testo finale della manovra ha ritenuto che i dipendenti statali non siano soggetti a stress lavoro-correlato, nonostante questo rischio sia previsto e normativizzato dal DLgs 106/09 in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e sia riconosciuto come un diritto costituzionalmente garantito (art.32 Cost.).