In Itala il numero di incidenti mortali che avvengono sui luoghi di lavoro oscilla intorno ad una cifra pari a 1000 – 1200 morti l‘anno.
Si tratta di una vera e propria ecatombe che non è più accettabile.
Il dato più sconcertante è riferibile al fatto che un terzo circa di tutti gli infortuni lavorativi, come documentato dagli ultimi dati ufficiali in merito, è dovuto al c.d. “fattore umano”, cioè non è la macchina di produzione che si guasta e o inceppa provocando l’infortunio, ma è la mente umana che non è attenta.
Tali distrazioni, sempre più frequenti e spesso fatali, trovano la causa principale nello stress cui i lavoratori in genere sono sottoposti nell’ambiente lavorativo.
Non si tratta di una patologia nel senso classico del termine, ma di uno stato fisico-psicologico che altera nel tempo le capacità umane tanto da ridurre l’efficienza sul lavoro e determinare un malessere, un cattivo stato di salute che genera a sua volta nuovi rischi ed incidenti.
In Europa un lavoratore su tre soffre di stress lavoro correlato, vale a dire di una serie di problemi e disturbi che incidono in modo determinante su un fattore di rischio lavorativo determinante ai fini della tutela della salute e della sicurezza su luogo di lavoro.
