Quando la colpa degli infortuni è del lavoratore, sentenza della Cassazione


Un artigiano, sub appaltatore di lavori di manutenzione, aveva preso l’iniziativa di adattare un muletto al quale era stato ancorato un cestello non in modo stabile, per lavorare in altezza e ciò in ragione della fretta che aveva a terminare il lavoro è stato sanzionato dalla Corte di Cassazione.

corte cassazioneUn collega dell’artigiano si era fatto quindi sollevare verso il luogo di lavoro ma poi lo stesso, a causa della instabilità del cesto e del suo ribaltamento, era caduto al suolo da circa cinque metri morendo.
Per la Corte una “tale condotta, connotata da assoluta imprudenza ed imprevedibilità, era da qualificarsi una fattore causale eccezionale ed anomalo che escludeva la efficienza eziologica delle condotte degli imputati (i committenti) degradate a meri irrilevanti antecedenti”.

L’artigiano sanzionato avrebbe dovuto rifiutare la collaborazione e denunciare l’imprudenza dell’operazione, anziché aiutare la vittima a porre in atto modalità pericolose di lavoro.
La sentenza è importante perchè in precedenza la Corte aveva ritenuto che una condotta imprudente del lavoratore può rappresentare al massimo una mera concausa di un infortunio sul lavoro, mentre in questo caso ha ritenuto che la condotta tenuta dai lavoratori fosse del tutto imprevedibile è connotata da assoluta imprudenza, in modo tale che il rischio che ne è conseguito non era governabile dal datore di lavoro.

 


numero di telefono 069968849
069968846

    Contattaci

    Compila il modulo sottostante per avere ulteriori informazioni.

    logo Tutto626 colore bianco

    Leggi l'informativa sulla privacy: Informativa ai sensi art. 13 D. Lgs. 196/03

    Acconsento al trattamento dei dati personali


    Hai bisogno di aiuto?