Forse non era necessario uno studio anglo – finlandese, pubblicato sull’European Heart Journal, per scoprire che effettuare regolarmente straordinari sul lavoro superiori alle tre ore al giorno aumenta notevolmente lo stress da lavoro ed il rischio di beccarsi una infarto o un’angina, ma adesso c’è anche l’evidenza scientifica: il rischio aumenta del 60 per cento.
Il dato sembra inoppugnabile: oltre 10 mila funzionari pubblici londinesi, fra i 35 e i 55 anni, sono stati seguiti dal 1991 in poi, per oltre 11 anni, ed è stata valutata la salute di quanti si trattenevano al lavoro oltre le 7 ore standard al giorno.
Anche tenendo conto di altri fattori: l’età, il sesso, la condizione socioeconomica, o di fattori di rischio come il fumo, il colesterolo alto o il sovrappeso coloro che superavano le due ore di straordinario hanno più frequentemente degli altri sofferto di problemi cardiovascolari.
Meno chiaro ancora è come lo straordinario provochi le conseguenze sulla salute, anche perchè molti degli stacanovisti sono soggetti competitivi e sempre in lotta col tempo, che sembra trovino soddisfazione nel super lavoro e quindi non dovrebbero cadere in quella depressione che spesso è associata al maggior rischio cardiovascolare.
Ma forse, in questi casi, il lavoro e la ricerca del successo in questa attività diventa un chiodo fisso, che poi fa riposare poco e male, fa dimenticare di andare dal medico quando non ci si sente in forma e fa salire la pressione; tutti elementi che sono, anch’essi, associati a un maggior rischio di malattie cardiovascolari. Non è inoltre escluso che in questi soggetti covi anche un’ansia per condurre una vita che li tiene troppo lontani dalla famiglia e dagli effetti, una sorta di rimorso che pian piano corrode le resistenze del corpo.
