IPSEMA : soppressione e assorbimento nell’INAIL


In merito alla decisione del Governo di sopprimere gli enti pubblici di ricerca, oltre all’ISPESL, l’IPSEMA (Istituto di Previdenza per il Settore Marittimo) sarà soppresso e le funzioni dello stesso saranno trasferite all’Inail, che succede in tutti i rapporti attivi e passivi sulla sicurezza sul lavoro.

Con tale assorbimento viene meno un punto di riferimento fondamentale per tutto il settore marittimo, specializzato nelle assicurazioni contro gli infortuni e le malattie professionali, con le connesse azioni di riabilitazione e prevenzione, della gente di mare: dagli armatori che guidano le oltre 6 mila aziende del settore, ai lavoratori marittimi a tutto il personale del comparto coinvolto dalle disposizioni legislative.

ipsemaIl Commissario straordinario dell’IPSEMA, Antonio Parlato ed il Presidente del CIV IPSEMA , Giovanni Guerisoli, hanno espresso il loro disappunto avverso alla decisione di governo di un assorbimento dell’istituto nell’Inail, motivando il loro “no” con  il fatto che l’ipotesi: “contrasta con la relazione conclusiva della Commissione Parlamentare di Vigilanza sugli enti previdenziali ed assicurativi presieduti dall’On.le Elena Cardoni ed approvata all’unanimità che prevedeva la costituzione di un polo assicurativo, salvaguardando la specificità di ciascun Ente”.

I vertici dell’IPSEMA hanno poi specificato il loro dissenso con tre motivazioni:

  1. con la soppressione e l’accorpamento dell’IPSEMA nell’Inail, l’istituto marittimo perderebbe il proprio patrimonio di specificità a danno anche di tutto il settore marittimo che non avrebbe più un ente pubblico capace di catalizzare su di sé tutte le problematiche del welfare del mondo del mare, inoltre l’IPSEMA ricopre un ruolo determinante nel cluster marittimo (copre il 3% del PIL con l’occupazione in crescita), privando il personale navigante di un’assistenza specifica.
  2. l’operazione non porterebbe benefici reali al bilancio dello Stato, che oggi può invece fruire di una solidità economico-finanziaria dell’ente, garantita fino al 2020.
  3. il settore della navigazione, per meglio affrontare e gestire i servizi del welfare, ha già provveduto ad una riorganizzazione strutturale interna, diretta a creare una nuova realtà: l’Ente Sociale Italiano della Navigazione, per adeguarsi anche agli altri Stati UE a vocazione marinara che utilizzano un istituto assistenziale per il personale marittimo.

Da questa intuizione tra l‘altro è nato un disegno di legge presentato alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, per il quale si è già proceduto a dare il via all’iter legislativo.

 


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