L’Agenzia Europea per il Rischio Chimico (Echa) e l’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa), su incarico della Commissione Europea, hanno pubblicato le linee guida per l’individuazione delle sostanze con caratteristiche di interferenza endocrina presenti nei pesticidi e biocidi.
L’obiettivo delle linee guida, in coerenza con i criteri definiti dalla Commissione Europea nel Reg (Eu) No 2017/21003 per i biocidi (Bp) e nel Reg (Eu) No 2018/6054 per i pesticidi (Ppp), è quello di fornire indicazioni agli utenti rivolte a identificare le sostanze presenti nei pesticidi e nei biocidi con proprietà attive a livello endocrino (Eas) in grado di interferire con l’azione ormonale e potenzialmente anche capaci di produrre effetti avversi sulla salute umana (Ed).
Meccanismo d’azione
Il sistema endocrino regola molti aspetti metabolici ed è importante per mantenere un adeguato livello di salute perché controlla la produzione ed il rilascio di ormoni. Le attuali evidenze scientifiche sono ancora in fase di evoluzione e la corretta comprensione di quali sostanze possano essere considerate Eas piuttosto che Ed risulta tutt’ora oggetto di discussione.
Quello che è noto è che gli esseri umani possono essere esposti a molte sostanze che potrebbero interferire con il sistema endocrino, sia di tipo naturale (ad es. i fitoestrogeni presenti nella soia) che di tipo artificiale. L’uomo può entrare in contatto con queste sostanze perché presenti negli alimenti come inquinanti ambientali (diossine e Pcb, e il bisfenolo), e alcune Eas sono invece utilizzate intenzionalmente nei farmaci (pillole anticoncezionali, sostituti di ormoni tiroidei) a causa delle loro caratteristiche chimiche o terapeutiche.
Il documento prodotto dalla collaborazione tra le due agenzie ha visto il sostegno del Centro comune di ricerca, il servizio di scienza e conoscenza della Commissione europea ed ha avuto alcuni importanti momenti di confronto, tra i quali nel dicembre 2017 e gennaio 2018 una consultazione pubblica sulla versione preliminare.
In precedenza, quando il documento era ancora in fase di elaborazione, sono stati coinvolti invece membri ed esperti di endocrinologia individuati nella comunità scientifica internazionale come le autorità maggiormente competenti in materia.
I criteri definiti per l’individuazione elle sostanze endocrine nei biocidi possono essere adottati dal 07 giugno 2018, mentre quelli per l’individuazione dei pesticidi, a causa del fatto che le modalità di valutazione sono state emesse con il Regolamento 2018/6054, un po’ più tardi, saranno applicabili solo a partire dal 10 novembre 2018.
Resta inteso che i regolamenti comunitari normativi di riferimento sono quelli citati rispettivamente per i biocidi (Bp) e per i pesticidi (Ppp), e che le indicazioni rappresentate dalle linee guida costituiscono esclusivamente un libretto di istruzioni, non vincolante, che le autorità nazionali e gli utilizzatori potranno valutare di applicare in coerenza con il testo di legge e sotto la propria responsabilità.
Classificazione
Le linee guida propongono strategia di valutazione rivolte a valutare se le sostanze presenti nei prodotti analizzati, rispondono ai criteri di identificazione definiti nei regolamenti di riferimento. La panoramica dei criteri per la valutazione, corredata dalle informazioni scientifiche che hanno portato all’individuazione dei requisiti stessi, viene fornita nel testo delle linee guida come strumento consultabile per il confronto (capitolo 4).
Le caratteristiche che devono essere valutate e con le quali confrontatasi per validare la presenza degli interferenti, sono emerse nel corso degli anni e sono ormai acquisite come note dalle evidenze scientifiche più recenti. Nei protocolli di analisi raccomandati dalle linee guida, da adottare come strumento di valutazione, ci sono ad esempio le proprietà tossicologiche delle sostanze, la capacità di penetrare nell’organismo attraverso differenti modalità di azione, la possibilità di diffondersi nell’ambiente e il metabolismo organico attraverso il quale si esplicano le reazioni potenzialmente avverse.
Le linee guida forniscono infine le metodologie riconosciute come tra le più valide per l’individuazione delle sostanze interferenti, tra queste i saggi di interferenza in vivo, le prove di tossicità in vitro, valutazioni istopatologiche, studi su animali considerati particolarmente sensibili quali uccelli e fauna acquatica.